Il calcio è un'industria dal fatturato multimiliardario. Professionalizzazione e commercializzazione sono la cifra della sua immagine nel mondo. Eppure, questo gioco conserva un'anima ribelle, forse più di qualsiasi altro sport il cui destino è stato quello di essere cooptato da affaristi e politici corrotti. In questa indagine a tutto campo sui nessi fra calcio e politica, Kuhn non solo ne ripercorre la storia facendone emergere luci e ombre, ma si confronta con quegli aspetti combattuti da chi aspira a un cambiamento radicale della società, come il nazionalismo, l'intolleranza o la commistione con ambienti di destra. Al tempo stesso racconta di un altro calcio - quel «gioco del popolo» mantenuto vivo da molti calciatori, squadre e intere comunità - ed esplora gli approcci e le prospettive alternative di un calcio egualitario e autorganizzato. Un omaggio a tutti coloro che ai mega stadi e alle dirette televisive preferiscono ancora la gioia di giocare assieme nei vicoli e nei campi fangosi.