C'è fame di buona lingua, e quest'esigenza attraversa il nostro Paese da nord a sud, in tutte le sue componenti sociali. Un giorno un critico e filologo decide di aprire uno sportello grammaticale sulla propria pagina facebook. Uno spazio aperto a tutti, che diventi dibattito e confronto su dubbi e incertezze della nostra lingua. Che ne sarà di questo spazio, quali avventori lo frequenteranno? È così che l'esperimento di Alvino si è trasformato in un laboratorio affollato, un crocevia di riflessioni ed appunti, il palcoscenico perfetto per lo spettacolo sempre in divenire di una lingua viva, che cambia e si evolve giorno per giorno. E noi ci riscopriamo un popolo attento alla grammatica. Severo nei giudizi, pronto a cogliere in fallo, nel loro dire e nel loro scrivere, scrittori e giornalisti, burocrati e docenti. E in questa giostra di refusi e travisamenti, nella sua veste di regista ironico e dissacrante, Alvino guida il lettore in un percorso ad ostacoli tra virgole e congiuntivi, raccontandoci indirettamente il nostro più intimo ed antico rapporto con la grammatica italiana. Un rapporto che nemmeno un film di Woody Allen saprebbe raccontare meglio. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.