Cruda, monumentale, inesorabile discesa nell'anima di un uomo e di una Sicilia che cambiano per sempre.
Nato muratore, diventato proprietario terriero, Gesualdo Motta incarna l'ascesa sociale in un mondo che non perdona chi osa cambiare il proprio destino. Tra lotte di classe, disprezzo familiare e il vuoto di una ricchezza conquistata con fatica, la sua vita diventa una parabola tragica dell'Italia preunitaria. In questa potente opera, Giovanni Verga scava senza pietà nel cuore umano, raccontando il prezzo della rispettabilità e il dramma della solitudine che ne consegue. Un romanzo verista che non lascia scampo, dove l'ambizione diventa maledizione.