Questo libro parla dei miti, dei relativi mitemi, del rapporto fra divino e umano e più in generale del contributo che i miti possono dare allo sviluppo della psicoanalisi e dei suoi modelli teorici.
Il titolo: Improvvisamente in un sussulto, in un moto di stupore evoca un' epifania: qualcosa che appare, che si mostra, che nasce dall'anonimo, dall'implicito, dal non riconoscimento, che apre una finestra sull'inconscio e che illumina di senso ciò che prima appariva indistinto e indifferenziato.
Il sottotitolo: Sull'uso del mito con la psicoanalisi annuncia la presenza di numerosi esempi clinici evocati dal mito o che evocano un mito, che, come sostiene Valdimiro Pellicanò, è anche ¿¿ρμaκον, perché, alla stregua di un farmaco e, in quanto veicolo di una simbologia inconscia universale, può contribuire ad immaginare l'esperienza emotiva che trapela nel campo analitico, operare delle trasformazioni di funzioni patologicamente alterate e favorire i processi riparativi.
È questo un libro in cui antropologia, poesia, psicoanalisi e mito si intrecciano e si completano rendendo la lettura piacevole e utile a psicoanalisti, a psicoterapeuti, a tutti coloro che sono interessati ai miti e, in particolare, agli studenti delle scuole di psicoterapia, dove, come sottolinea l'autore, lo studio dei miti è trascurato.
In appendice Edipo e la Sfinge, tragedia in tre atti di J. Peladan (tradotta da V. Pellicanò).