Può l'amicizia sopravvivere ai rovesci della sorte? Continuare a prosperare, nonostante il precipitare degli eventi storici?
Queste sembrano essere le domande alla base di "Raffaella", romanzo scritto da Silvio Pellico fra il 1830 e il 1831, poco dopo la sua scarcerazione dalla fortezza dello Spielberg, la prigione più famigerata dell'Impero austriaco. In un Piemonte medievale, segnato da lotte fratricide e da guerre sanguinose, due amici di lunga data si ritrovano, loro malgrado, coinvolti nella terribile contesa che, in quegli anni, contrappone il papato al Sacro Romano Impero. Una storia di coraggio, lealtà e affetto che, grazie alla cornice storica, offre a Pellico la possibilità di nascondervi ben precise allusioni alla politica del suo tempo e alla sua stessa vita.