"Riflessioni sul cancro" non è un testo di oncologia, impresa che avrebbe richiesto ben altro sviluppo e modalità di approccio.
Ma è, e vuole essere, una serie di serene riflessioni su una malattia vissuta spesso come una condanna incomprensibile e immeritata.
Niente di più lontano dalla realtà. Non dobbiamo mescolare l'etica con la natura e la biologia, dove nulla accade per caso e tutto avviene secondo una relazione di causa e di effetto, mai di colpa e di castigo.
La biologia non contempla né colpe né meriti. Non premia e non condanna. Ma obbedisce ad alcune leggi e ad alcuni comportamenti sui quali ho voluto condividere coi lettori alcune riflessioni.
Non per pura speculazione, ma perché sono convinto che l'allargamento della "conoscenza" e "l'apertura del cuore" sono le vie principali per dare un senso alle cose e alleviare le sofferenze.
"Riflessioni sul cancro" però non è nemmeno un testo di psicosomatica o di filosofia, anzi! Ho infatti riservato ampio spazio, anche a costo di apparire ripetitivo (repetita iuvant), all'evidenza di alcuni meccanismi biologici e medici, in alcuni casi molto complessi, sforzandomi sempre di renderli il più possibile comprensibili anche ai non addetti ai lavori, senza scadere nella superficialità e nella banalizzazione.
L'opera si rivolge pertanto ai lettori di cultura media desiderosi di conoscere e anche agli operatori sanitari, nella ferma convinzione che "la verità è scritta nella natura delle cose", non nella loro interpretazione.
Dottor Vincenzo Ercole Valesi