I protagonisti appartengono a diverse tipologie. Idealisti rivoluzionari, squali del mondo finanziario ed economico, politici senza scrupoli e i soliti Servizi. Gabriele, Peppino e, in misura più defilata Sebastiano sono gli "eroi" della storia. Il Maggiore Sacchi è funzionale al racconto, quindi è stato necessario trattarlo con tutti i riguardi. Il Generale, al contrario, è il personaggio più bieco e come tale ha poco spazio anche se, nelle occasioni in cui compare il suo ruolo è al centro dell'intrigo. Se si fa attenzione ai profili tracciati nel racconto si è istintivamente portati ad affezionarsi fin da subito ai protagonisti principali: gli "indigeni", piuttosto che a quelli senza volto e senza storia. Si è volutamente calcata la penna proprio su questi personaggi, per il semplice motivo che possiamo identificarci in essi, con le loro ansie, le debolezze e, perché no, anche per la simpatia che promanano. Gabriele l'idealista convinto e appassionato, Peppino, suo amico irriducibile, tanto grezzo quanto fedele fin quasi al sacrificio, Sebastiano, l'intellettuale un po' misantropo ma a modo suo generoso e disponibile, sono i protagonisti del racconto. L'argomento di cui si tratta è riconducibile ad una storia fanta-politica condita con i classici ingredienti delle spy-stories. Intrighi, depistaggi, manovre politiche in un quadro in continuo movimento. Destabilizzare e occupare un'isola del mediterraneo per farne uno stato apparentemente indipendente ma controllato dai potentati economici e politici che hanno ideato e favorito l'operazione rappresenta l'ossatura del racconto. Si assiste a due partite giocate in contemporanea. Una sul territorio teatro delle operazioni, l'altra, molto asettica e fastidiosa, si svolge nelle Istituzioni centrali dello Stato e, nella fattispecie, presso il Ministero degli Interni. L'Epilogo potrebbe apparire quasi scontato nell'ultimo capitolo, con i buoni che vincono sui cattivi ma il vero epilogo si ha col classico "coup de theatre".